Il Tribunale di Venezia, Sezione specializzata in materia d’impresa, ha condannato Stefano Passarini, ex presidente dell’Azienda Trasporti Funicolari Malcesine – Monte Baldo (ATF) e attuale sindaco di Costermano sul Garda, per aver orchestrato un licenziamento discriminatorio ai danni dell’ex Direttore Generale Franco Falcieri.
La sentenza, pubblicata il 25 marzo, è l’epilogo di una lunga vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti anche altri membri del CdA dell’epoca e la compagnia assicurativa Lloyd Insurance Company s.a., poi estranea alla responsabilità civile. Il Tribunale ha riconosciuto che il licenziamento di Falcieri, avvenuto nel 2012, fu motivato da ragioni politiche e non disciplinari, come inizialmente sostenuto.
“Passarini ha agito nella consapevolezza della natura discriminatoria per finalità politiche del licenziamento, nel perseguimento di un interesse proprio ed extra sociale, e quindi contra legem”, scrivono i giudici nelle 29 pagine della sentenza.
Decisiva, per il Tribunale, la trascrizione di una conversazione tra Passarini, Falcieri e il fratello di quest’ultimo, dalla quale emergono ammissioni dirette: “La partita si è spostata più in alto […] perché un gruppo vuole eliminare un altro”, afferma Passarini nella registrazione, parlando apertamente di lotte politiche interne all’ente.
Secondo il collegio giudicante, il dirigente fu “vittima sacrificale di uno scontro tra fazioni politiche” in vista di imminenti elezioni. Falcieri, che aveva già ottenuto la reintegra con una sentenza passata in giudicato, aveva poi transatto le sue controversie con ATF ottenendo una somma complessiva di oltre 330mila euro, ora riconosciuta come danno da risarcire.
Il Tribunale ha quindi:
- Accertato la responsabilità civile di Stefano Passarini
- Condannato Passarini a versare 332.839,22 euro ad ATF, oltre rivalutazioni e interessi
- Respinto la richiesta di manleva verso gli altri consiglieri, giudicati ignari delle reali motivazioni del licenziamento
- Condannato Passarini a pagare le spese legali della società e dei terzi chiamati, per un totale di oltre 56.000 euro
Una vicenda che mette in luce, ancora una volta, come le logiche politiche possano inquinare le dinamiche aziendali di enti pubblici, con pesanti conseguenze economiche. E che ora potrebbe aprire nuove ombre anche sul futuro politico dell’attuale primo cittadino di Costermano del Garda.