Negli ultimi anni, il modo di fare impresa bancaria è cambiato radicalmente, spinto dalla crescente attenzione verso la sostenibilità e la responsabilità sociale. Da quando è entrato in vigore il Green Deal Europeo, insieme a normative cruciali come il Regolamento SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) per la trasparenza degli investimenti sostenibili e il Regolamento sulla Tassonomia, le banche non possono più limitarsi a soddisfare gli interessi economici degli azionisti (stakeholders).
Oggi, per rispettare i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance), devono tenere conto anche degli shareholders (portatori di interessi), un insieme molto più ampio che include:
- Lavoratori che dipendono dall’impresa per il loro reddito;
- Clienti e comunità locali, che subiscono o beneficiano dell’impatto sociale delle banche;
- Fornitori e partner, che condividono il destino dell’azienda;
- Ambiente naturale, la cui tutela è diventata una priorità non negoziabile.
OPS e sostenibilità: un intreccio necessario
In questo contesto, ogni Offerta Pubblica di Scambio (OPS) – come quella recentemente lanciata da UniCredit su Banco BPM – non può essere valutata solo in termini di guadagno economico o quote di mercato di una banca rispetto all’altra. Gli impatti sociali, ambientali e territoriali di simili operazioni diventano essenziali e richiedono una valutazione più ampia, che includa il benessere delle comunità locali, la tutela dei posti di lavoro e la stabilità economica del territorio.
Il ruolo della Golden Power
È qui che entra in gioco il Golden Power, il potere speciale che il Governo italiano può esercitare per controllare e, se necessario, bloccare operazioni societarie che possano danneggiare interessi strategici nazionali.
Nel mondo bancario di oggi, il Golden Power non è solo un meccanismo di difesa economica, ma diventa necessariamente – nel sopra descritto mutato contesto – uno strumento di tutela sociale e ambientale, garantendo che gli interessi collettivi non vengano sacrificati sull’altare del profitto.
Se le norme europee richiedono alle banche di rispettare i criteri ESG, allora anche il Governo ha il dovere di vigilare, esercitando la Golden Power quando i diritti di lavoratori, comunità locali e ambiente sono in pericolo.
Un presidio di sostenibilità
Controllare le operazioni bancarie attraverso la Golden Power significa preservare l’occupazione, proteggere il territorio e promuovere una finanza sostenibile. È un modo per garantire la legalità e la sostenibilità, non solo nell’economia tradizionale, ma anche in un settore complesso ed importante come quello bancario.
Perché, in un mondo dove sostenibilità e responsabilità sociale sono diventate priorità irrinunciabili, il potere pubblico non può restare a guardare: deve controllare e, se del caso, agire, per il bene di tutti.
Canis Grandis de la Scala