VeronaFiere è il primo organizzatore fieristico internazionale ad ottenere la certificazione di sostenibilità integrata “Si Rating” di ARB SBpA. L’attestato riconosce l’impegno della Fiera di Verona per migliorare l’impatto ambientale, sociale e di buona governance (ESG), perseguendo i 17 obiettivi fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 (SDGs). A rafforzare il giudizio, in particolare, le ottime performance in alcuni settori, in particolare sul fronte della gestione energetica (85%), della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori (85%) e delle relazioni con la comunità ed il territorio (74%).
“Un risultato importante e di prestigio quello raggiunto dalla Fiera – commenta il candidato sindaco Michele Croce, leader di Prima Verona e past president di Agsm -. Come avvocato, operando nel settore, so quanto vale questo rating. Da Presidente di Agsm, nel 2018, feci redigere dalla società il primo bilancio di sostenibilità, pur non essendone obbligati. Un plauso al presidente Maurizio Danese, al direttore generale Giovanni Mantovani e a tutta la strutturaorganizzativaper il traguardo raggiunto dalla nostra fiera”.
“VeronaFiere deve essere un esempio virtuoso, soprattutto per il comune di Verona, che invece non può certo dirsi orientato alla sostenibilità – sottolinea l’avv. Croce -. La sostenibilità, declinata in ambito sociale, economico e ambientale, è una sfida fondamentale per rendere la nostra città più attrattiva e allo stesso tempo equa e inclusiva. Si tratta di obiettivi importanti che devono essere al centro dell’azione politica di chi si candida ad amministrare Verona”.
Basti pensare a cosa sta facendo invece Venezia, che ha costituito una Fondazione ad hoc (“Venezia capitale mondiale della sostenibilità“) per mettere in rete enti locali, enti culturali e aziende private per andare a caccia di fondi e rilanciare la città. Il Governatore Zaia ha dichiarato un flusso di finanziamenti da 2,5 a 4 miliardi che peserà per circa 10 miliardi sul Pil del Veneto. Fanno già parte della Fondazione l’Università Ca’ Foscari, lo IUAV, il Conservatorio, l’Accademia di Belle Arti, la Fondazione Cini, Confindustria Veneto e grandi aziende come Generali, Snam, Eni, Enel.
“Nella nostra città si fa troppo poco (per non dire nulla) per la sostenibilità – continua Croce -. Infatti, secondo la classifica delle città sostenibili in base allo Standard ISO 37101 pubblicato da Save the Planet, Verona è al 15° posto su 20, l’ultima tra quelle del Nord. E addirittura sotto il profilo della sostenibilità ambientale Verona si posiziona tristemente all’ultimo posto. Non c’è più tempo per discorsi arenati sulla carta, bisogna passare all’azione con proposte concrete che fanno parte dell’agende politica di Prima Verona”.
Croce sottolinea infatti che, “la sostenibilità passa dall’ottimizzazione del trattamento dei rifiuti, alla qualità dell’aria, dall’efficienza dei trasporti alla pulizia e decoro della città, dalla rigenerazione urbana alla gestione del verde pubblico. Dobbiamo raccogliere questa sfida e investire in progetti orientati al benessere collettivo, solo così può migliorare la nostra città”.